Per tre giorni, dal 3 sera al 7 mattina, ho camminato con alcuni del gruppo di GeMito, da Asti a Moncalieri. Dei sei partecipanti fissi sono presenti Andrea, Riccardo, Benedetta e Gianluca. Inoltre c'era Ivan, che si è unito al gruppo per tutto il percorso, dal 25 aprile al 2 giugno. Nei tre giorni camminano con noi anche altre persone. Per me è uno strano cammino. In GeMiTo il cammino è occasione di incontro con realtà economiche di sviluppo sostenibile, cosicché ho avuto modo in soli tre giorni di conoscere diverse realtà interessanti. La prima sera siamo ospitati da Antonio, Lorenza ed altri della Casa degli Alfieri, splendida casa in campagna in Castagnola di Monferrato (Asti), dove vivono diversi artisti. Accoglienza cordiale ed interessante. Casa splendida: ogni angolo ed ogni dettaglio un piccolo pezzo d'arte. Davvero notevoli i pezzi di Antonio: entrare nei suoi armadi è come entrare in piccoli sogni, fiabe tridimensionali e multimediali che parlano a tutti i nostri sensi. E le foto-catalogo del cammino di Santiago dello scenografo di cui non ricordo il nome: come rivisitare in un modo davvero unico un cammino già visto e fotografato da milioni di persone.
L'indomani siamo ospiti di Raffaele e Dana nella loro Cascina Aris a Monale. Allevano capre e mucche, dal cui latte producono formaggi. Arriviamo bagnati fradici e siamo subito accolti, scaldati, rifocillati. La loro figlioletta Marta ci rallegra fino a notte tarda giocando e attaccandoci piccoli adesivi un po' dappertutto. E che cena straordinaria con i tanti tipi di formaggi accompagnati da confettura di fichi e miele, salumi, pane e vino. Ma soprattutto la piacevole conversazione con Raffaele, Dana e i loro amici. Sentirsi a casa senza essersi mai conosciuti.
Il secondo giorno ancora piove, anzi diluvia e attraversiamo fango e guadi. A pranzo siamo ospiti in un agripanetteria: coltivano mais e grano da cui producono pizze, pane e biscotti. Posso garantirne la bontà. Come pure posso garantire la cordialità dei proprietari e la piacevolezza del luogo.
La sera a Chievi siamo in 4 diverse case: io e Benedetta ospiti da Angelo e Laura, membri di Coach Surfing. Completano la famiglia il figlio Michele e il gatto Oliver. Angelo è gentilissimo, cordiale e molto piacevole: ci viene a prendere in stazione, accompagna Gianluca che è azzoppato alla casa dove sarà ospitato, poi accompagna prima me alla Pachanka, dove siamo attesi a cena prima dello spettacolo di Andrea; più tardi viene anche lui per lo spettacolo accompagnando Benedetta. Laura ho avuto modo di conoscerla meno, ma anche con lei ci si sente subito a proprio agio. e poi c'è Michele...che in prima media è così adulto che ti fa vergognare di quando copiavi i compiti o non studiavi la lezione, un piccolo uomo che farà molta strada nella vita.
La sera la cena nel centro sociale Pachanka, piano di gente e di storie e poi...lo spettacolo di Andrea!!! che racconta con musiche, parole ed immagini del suo anno in America Latina inseguendo la musica locale e conoscendo l'anima delle persone che incontra. E regalando a noi questi frammenti di incontri e di cuori ci strappa risa e commozione.
L'ultimo giorno finalmente non piove. Sarà per questo che ci accompagnano in tanti! ma quanto fango, mamma mia quanto fango e come si scivola sui sentieri sdrucciolevoli! ma l'andare è piacevole, chiacchierando e godendosi un po' di sole ed i boschi.
La sera siamo ospiti di Tonino, Cesare e Paola che dividono, a Testone di Moncalieri, una grande magnifica casa con due appartamenti e una "dependance" per gli ospiti e per i loro incontri. I "loro" incontri, non di Tonino, Cesare e Paola, ma del "Gruppo tra le case", un gruppo di persone, di amici, che stanno sperimentando un modo diverso di interagire e di cercare vie sostenibili, ma percorribili facilmente, un passo alla volta, insieme. La sera ceniamo in tanti, ognuno porta qualcosa e naturalmente tutto è squisito poiché ognuno prepara il suo piatto migliore: pasta e fagioli con pasta fresca fatta in casa, fagiolini dell'orto, torte salate, formaggi, miele, macedonia, dolci....
Poi si raccontano: non parlano di progetto, ma di contratti: quando qualcuno ha un'idea la propone, ne discutono e poi se ci sono altri interessati parte un piccolo "contratto". Per ora hanno un orto condiviso, hanno riattivato un pozzo per l'acqua non potabile, ed un forno in cui fanno il pane, fanne le saponette utilizzando gli oli esausti da cucina, "riciclaggio" di oggetti (ognuno porta quello di cui non ha più bisogno e prende ciò che desidera, ma senza scambio uno a uno), incontri con esperti di pannelli fotovoltaici a cui ha fatto seguito l'acquisto da parte di alcuni di loro. E poi cantano e danzano. Ed è un piacere stare ad ascoltarli.
Torno a casa, stanca per il cammino nel fango e sotto la pioggia e per le ore piccole fatte ogni sera, ma infinitamente più ricca e piena di idee e speranza sul cambiare il mondo. Si, un altro mondo è possibile, anzi esiste già: è solo nascosto nelle pieghe di una realtà più urlante ed appariscente e facciamo ancora un po' fatica a vederlo. Ma è qui, vivo, palpitante, gioioso ed accogliente. Tutte le persone incontrate, ma soprattutto il Gruppo tra le case di Moncalieri mi hanno mostrato come il mondo che cerchiamo è qui tra le nostre case, nelle nostre vite se solo lo viviamo insieme con semplicità, sperimentando e confrontandoci, ascoltando ed ascoltandoci e soprattutto inseguendo la gioia e non le ideologie.
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