giovedì 22 gennaio 2009

Etty Hillesum


Ieri sera sono passata in Feltrinelli a spendere il buon libro di 40 euro che mi hanno regalato i miei fratelli per Natale e in realtà ne ho spesi 80, ma i soldi spesi in libreria secondo me sono sempre ben spesi :-)

Ho comprato tra l'altro e ho cominciato a leggerlo stamani in treno"lettere" di Etty Hillesum. cercavo anche il diario ma era esaurito. La conoscete? io ne avevo sentito parlare già da qualche anno, ma evidentemente non ero pronta a comprendere le sue parole...Di fatto qualche giorno fa pensando al buono sono andata cercare vecchie mail ove mi ricordavo me ne avevano parlato.

E' una ebra morta in campo di concentramento e sia le lettere che il diario sono scritti durante il periodo 42-43. Mentre è in campo di concentramento lei scrive cose così: "se noi salveremo i nostri corpi e basta dai campi di prigionia dovunque essi siano sarà troppo poco. Non si trata infatti di conservare questa vita ad ogni costo, ma di come la si conserva. A volte penso che ogni situazione buona o cattiva possa arricchire l'uomo di nuove prospettive. E se noi abbandoniamo al loro destino i duri fatti che dobbiamo irrevocabilmente affrontare, se non li ospitiamo nelle nostre teste e nei nostri cuori, per farli decantare e divenire fattori di crescita e di comprensione allora non siamo una generazione vitale"

o anche: "so che chi odia ha fondati motivi per farlo. ma perchè scegliere sempre la via più corta e a buon mercato? laggiù ho potuto toccare con mano come ogni atomo di odio che si aggiunge al mondo lo renda ancora più inospitale. E credo anche, forse ingenuamente ma ostinatamente, che questa terra potrebbe ridiventare un pò più abitabile solo grazie a quell'amore di cui l'ebreo Paolo scrisse agli abitanti di Corinto nel tredicesimo capitolo della sua prima lettera."

Cominciare la giornata con le sue parole mi ha allargato il cuore e avevo piacere di condividerlo con voi.

Le sue parole dette in quelle condizioni hanno un sapore di verità che più di ogni altra cosa mi rassicurano sulla validità dell'amore e del perdono come unica via possibile.

vi auguro un giorno di "perfetta letizia"


immacolata

3 commenti:

Oriano ha detto...

Ciao Immacolata, ogni tanto sbircio sul tuo blog, forse un giorno leggerò anch'io quel libro. Ogni volta che ho letto ho visto film su quel tema ho sempre avuto un rigetto da dentro .... non riesco a capire e sopportare certe "bestialità" dell'uomo ... e allora chiudo il libro o cambio canale in TV. Bella ad ogni modo la composizione fotografica con il "gioco dell'oca".
Un abbraccio,
Oriano

immacolata ha detto...

Ciao Oriano :-)
io leggo sempre molto sull'olocausto, soprattutto i tentativi di analisi storica, sociologica e psicologica....credo che in ognuno di noi ci sia un piccolo nazista-razzista in erba e cerco di comprendere le ragioni e le paure del mio in modo da poterle gestire e disinnescare prima di cominciare a considerare gli ebrei, o i palestinesi, o i rumeni, o gli albanesi, o i rom, o i neri, o...o.o... chiunque altro, un semi umano, un "diverso" da me. Allora leggere, cercare di capire come tante persone oneste, amorevoli, "normali", siano potute diventare così "cieche" e anaempatiche (esisterà questa parola?)...beh se capisco un pò cosa è successo allora forse riesco ad evitare che riaccada ora anche a me :-)

comunque il diario e le lettere di etty Hillesum non parlano di olocausto, non parlano di nazisti e di ebrei...se ne accenna sullo sfondo così come tu potresti nel tuo diario o lettere agli amici menzionare Belluno o l'autista dell'autobus. Etty parla della vita, dell'amore, della compassione...e siccome è ebrea e ne parla nel 1941-43, parole che scritte da me possono sembrare bei superficiali pensieri da baci perugina, dette da lei...oh, dette da lei aprono il cuore alla speranza che se diventa il nostro vero obbiettivo è davvero possibile amare la vita ed i viventi così come essi sono, accettare quello che viene sempre con serena gioiosa meraviglia, non trasformare il dolore in rancore ed astio e vittimismo.
Insomma le sue parole sono davvero un dolce insegnamento...per me almeno lo sono state..:-)
grazie per i commenti sulla foto: è un montaggio di alcune immagini che per me hanno significato "pace" nel cammino di quest'estate
A presto Oriano, un abbraccio grande
immacolata

Anonimo ha detto...

Buongiorno da Lucia di Roma/Sutri:-)
Spesso mi capita di pensare a questo tema perchè quello che noto nella gente non è solo una paura del diverso inteso come proveniente da un'altra nazione. Io nel mio piccolo noto che le persone basano il proprio equilibrio psicologico, la propria autistima ecc ecc sulla "scatola di valori e/o caratteristiche" tipiche della loro personalità....quindi.....se ti poni a loro con caratteristiche e/o valori diversi, che li portano a guardarsi dentro e talvolta a mettersi in discussione....questo genera un conflitto che destabilizza il proprio equilibrio interiore.
Non so se sono riuscita a spiegarmi...in italiano andavo male :-)))) a dire il vero non so nemmeno se sono andata fuori tema:-) ma siccome in questi giorni mi sto rapportando con persone che giudicano il mio modo di essere mi sono resa conto che non importa essere rumeno o cinese o africano per indurre le persone ad essere razzista...basta avere una personalità propria e non globalizzata.

Certo...nel confronti di uno straniero salta più all'occhio, anche perchè la cattiveria come dimostra l'olocausto ha raggiunto livelli spaventosi, ma in piccolo, tutti i giorni dall'animo umano escono sentimenti malevoli nei confronti di chi non è uguale a noi:-(((

Speriamo che mi sono fatta capire:-))))) Intanto approfitto per salutarti visto che non capita sovente di sentirci anche perchè sono stata a lungo senza internet, ma ti ricordo con enorme entusiasmo.
Lucia