mercoledì 9 luglio 2008

i miracoli del cammino

eccomi a Poeuilly,
paesino piccolisimo non previsto nel mio itinerario (tra Peronne e Trefcom), a cui siamo arrivati sbagliando strada mentre cercavo percorsi alternativi per la guida...
e ntrando in paese incontriamo un uomo in bicicletta che rientra a casa, Stephan..
gli chiedo di un sentiero che abbiamo attraversato e mi conferma la mia ipotesi che andasse bene, ma poi mi invita, ci invita a casa a verificare in internet e poi la moglie ci offre un ottimo caffe e ciocolattini e l'uso del bagno....
qui trovare un bar e quindi un bagno é quasi imposibile e a volte nei campi si é troppo visibili...
poi una parola tira l)altra e ci invitano a fermarci per la notte...consultiamo un po le nostre cartine e fanno un paio di telefonate per noi per informarsi di doe possiamo dormire domani...
sono una famiglia splendida, genitori e due bambinetti deliziosi... sulla porta una scritta offre il benvenuto a fate e elfi e ci sono strane scritte ed immagini dappertutto
la pota del bagno é una lavagnetta con le frasi più belle (o particolari dei bambini)
sembra di essere caduti in una favola :-)
ogni giorno ci regala nuovi miracoli e non riusciamo a credere di meritare quanto ci accade...
neanche nei miei sogni più ottimistici avrei potuto osare chiedere quanto sto ricevendo...
spesso ci ritroviamo a riufiutare aquanto ci offrono perchè è troppo... come stamattina che le suoere che ci hanno ospitatato volevano a tutti i costi darci scatolette o altro da portar via per mangiarlo nei prossimi giorni...
ma ancora avevamo il paté che ci hanno regalato due giorni fa e un pane e del formaggio comprato ieri... abbiamo accettato solo due uova...
stiamo man mano imparando a confidare nel "cammino" e a chiedere davvero solo il pane "quotidiano".
Grazie a tutti voi che seguite i miei passi, che mi accompagnate col cuore,
buon cammino a tutti

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Immacolata,
il tuo racconto mi fa venire in mente che ho sentito di sfuggita ieri alla radio qualcuno che auspicava un ritorno del turismo lento, con viaggi anche a piedi, enfatizzando tutto ciò che di positivo può venire dai ritmi lenti, dai condizionamenti/fatica/necessità legati a tale forma di vacanza. Non si parlava di cammini spirituali, ma ho sentito comunque un'apertura del cuore pensando a quanto si potrebbe riguadagnare, oltre al contatto con sè stessi e con la natura, del terreno perduto nella fede verso la Provvidenza e nella fiducia verso gli altri, anche sconosciuti. Sarebbe pur sempre una sorta di cammino spirituale, no?
Buon proseguimento. Margherita