
Stamattina nel mio piccolo cammino quotidiano mi è successo un altro piccolo miracolo. Camminavo, come spesso faccio, lentamente, per darmi il tempo di vedere i piccoli regali che il cammino mi fa e mi rallegravo della lieta sorpresa di aver trovato tutto il percorso falciato così che la mia camminata era lieve e piacevole, senza rovi ed erba alta ad intralciare e a graffiarmi le caviglie.
Ed ecco ad un certo punto una lepre davanti a me sul sentiero. Capita spesso, anzi proprio più o meno in questa posizione ne vedo una più o meno tutte le mattine. Mi immobilizzo e lentamente, molto lentamente tiro fuori la macchina fotografica e scatto una foto con lo zoom.
E immobile attendo.

Ed ecco che inaspettatamente la lepre invece di scappare come fa ogni giorno verso il folto del campo viene verso di me. Corre per alcuni metri nella mia direzione e poi si ferma. Si guarda in giro come a decidere se scappare verso il campo o continuare la sua avventura di avvicinamento.
Io sono sempre più immobile e continuo a scattare foto.

Un altro scatto verso di me e un'altra pausa. Ormai ho tolto lo zoom: la lepre dista da me pochi metri. Ci guardiamo negli occhi e non so chi sia più stupefatto. La cosa interessante è che ancora un pò e ne ho un pò paura: non ho mai visto una lepre così determinata e coraggiosa. Io sono sulla sua strada e anche se sono tanto più grande di lei, prosegue impavida verso di me, dritta come se fosse un mastodonte, mi sembra la personificazione della lezione sull'assenza di difese. Questa lepre sa che la sua assenza di difese la rende invulnerabile: non ha alcuna paura.
Io continuo a rimanere immobile ed a scattare foto.

Un ultimo scatto deciso. Una camminata fiera quasi guardandomi negli occhi, a testa alta, veloce, ma senza la fretta del panico. Io sempre più sorpresa riesco a malapena a continuare a scattare foto, sapendo che se non lo faccio tra un paio d'ore non ci crederò neanch'io.
Gli ultimi passi verso di me,

e l'ultima pausa proprio davanti ai miei piedi. E poi va via serenamente riprendendo il suo cammino. Ed io il mio.
Begli incontri magici. Mi viene in mente l'airone bianco di qualche giorno fa che si alza in volo dal canale alla mia destra, attraversa il sentiero e lascia cadere una candida piuma davanti ai miei piedi.
Grazie angelici messaggeri.
Grazie all'airone bianco simbolo dell'araba fenicia che sorge dalle sue stesse ceneri e grazie alla lepre, sacra alla Dea Madre e identificata con la Luna. La Lepre che, narrano leggende di molti popoli, è in grado di ingravidare se stessa e partorire rimandendo vergine.
E mille altri messaggi mi portate, poichè siete manifestazioni viventi di simboli potenti e ricchi.
Grazie, grazie all'airone e alla lepre, all'uomo col trattore che ha pulito il sentiero, all'uomo che libera le chiuse, alla donna che mi ha regalato il pullover, agli arcobaleni, alla cappelletta, al canale e al laghetto, all' uomo col cane che spesso incontro e con cui condivido qualche frase, all'uomo col falcetto con cui ho scambiato un saluto e un sorriso. Grazie a tutti i cammini e a tutti i pellegrini della terra e della vita. Grazie alla Dea Madre e al Grande Spirito.
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